Genesio et l’art du recadrage


Après le nul à Auxerre, l’entraîneur lillois a pointé vigoureusement l’attitude de certains joueurs, sans les nommer. Une sortie pour créer un électrochoc, mais qui peut aussi provoquer de l’instabilité.

12 Jan 2025 - L'Équipe
NATHAN GOURDOL

AUXERRE – Un entraîneur de Ligue 1 devrait-il dire ça, au beau milieu d’une série d’invincibilité record (19 matches toutes compétitions confondues), marquée par des exploits en Ligue des champions ? On ne va pas apprendre les ressorts de la communication à l’entraîneur du LOSC Bruno Genesio (58 ans), mais sa sortie corrosive vendredi soir, dans la salle de presse de l’Abbé-Deschamps, a interpellé. Irrité par le nul concédé contre l’AJA (0-0) – le sixième du LOSC lors des huit dernières journées de L1 –, malgré plus d’une demi-heure en supériorité numérique et un penalty raté par Jonathan David, le technicien a mis un sacré bourre-pif à son groupe : « Je vais être clair : ceux qui ont envie de jouer pour le LOSC, qu’ils le disent clairement. S’ils n’ont pas envie ou suffisamment envie, il faut aussi qu’ils le disent pour qu’on puisse ajuster avec le président (au mercato). Je ressens une petite différence dans l’esprit du groupe. Ça me taquine. »Bruno Genesio est un habitué des sorties publiques musclées envers ses joueurs.

Le technicien a refusé de nommer les joueurs à l’origine de son courroux – « Je ne suis pas complètement fou » –, mais cette sortie médiatique a soulevé des interrogations. Pourquoi pousser cette gueulante en public et pas dans le vestiaire ? Visait-il des individualités ou était-ce plutôt un stratagème pour que l’ensemble de l’effectif se remette en question avant un marathon de six matches en moins de trois semaines ? Celui-ci commencera mardi au Vélodrome contre l’OM, en 16es de finale de Coupe de France, et sera jalonné desdeuxdernierschocsdelaphasedeliguedeLigue des champions, dont le sommet à Liverpool le 21 janvier.

Des réactions à la hauteur des reproches jusqu’ici

La vérité semble se situer au milieu de toutes les hypothèses. Comme il l’avait notamment fait avec Rennes, Genesio est un habitué des prises de paroles musclées pour titiller les ego. Cette saison, il se partage le rôle du « bad cop » avec son président Olivier Létang. Le dirigeant avait d’ailleurs été le premier à dégainer après la défaite à Saint-Étienne, le 13 septembre (0-1), pointant le « comportement inadmissible » de l’équipe après un match « honteux » .

Derrière, après un nouveau revers contre le Sporting Portugal en C1 (0-2, quatre jours plus tard), la série d’invincibilité s’était enclenchée, sans empêcher Genesio d’effectuer des piqûres de rappel régulières. « Soit je ne parle pas la bonne langue, soit on est idiots » ,avait-ilnotammentlâché après le nul à Monaco (0-0, le 18 octobre), avec une nouvelle fois un changement d’attitude perceptible ensuite. Si le technicien a encensé « l’état d’esprit extraordinaire » de son groupe à Marseille (1-1, le 14 décembre), il n’a donc pas hésité à revenir dessus vendredi.

Jusqu’ici, ses recadrages ont été suivis de réveils mais, en plein mercato, il faudra guetter les conséquences de celui-ci. Car le souci de cette communication, si elle est finalement destinée à tout le collectif, c’est que les supporters se sont mis à spéculer sur les noms des éléments pouvant se sentir visés (Angel Gomes et Mohamed Bayo sont notamment cités, Jonathan David et Edon Zhegrova aussi…), ce qui peut mener à une instabilité. Genesio a annoncé qu’il allait discuter avec son président pour bouger dans les deux sens sur le marché, et le duo devra veiller à garder l’équilibre délicat entre secousses et caresses qui a permis la bonne première moitié de saison.

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Genesio e l'arte della riorganizzazione

Dopo il pareggio con l'Auxerre, l'allenatore del Lille, Genesio, ha criticato aspramente l'atteggiamento di alcuni suoi giocatori, senza nominarli. Una dichiarazione pensata per scioccare la squadra, ma che potrebbe anche portare all'instabilità.

12 gennaio 2025 - L'Équipe
NATHAN GOURDOL

AUXERRE - Un allenatore di Ligue 1 dovrebbe dire queste cose nel bel mezzo di un'imbattibilità-record (19 partite in tutte le competizioni), segnata pure dall'exploit in Champions League? Non saremo certo noi a insegnare al tecnico del Lille, Bruno Genesio (58 anni), come comunicare, ma i suoi commenti corrosivi di venerdì sera in sala stampa dell'Abbé-Deschamps gli sono andati davvero stretti. Irritato per lo 0-0 con l'Auxerre - il sesto pareggio del Lille nelle ultime otto partite di Ligue 1 - nonostante l'inferiorità numerica per più di mezz'ora e il rigore sbagliato da Jonathan David, Genesio si è scagliato contro la sua squadra: “Sarò chiaro: chi vuole giocare per il Lille deve dirlo chiaramente. Se non vogliono o non lo vogliono abbastanza, lo dicano pure, in modo da poter fare delle modifiche con il presidente (al mercato). Avverto una leggera differenza nello spirito del gruppo. Bruno Genesio non è nuovo a duri commenti pubblici sui suoi giocatori.

L'allenatore si è rifiutato di fare i nomi dei giocatori dietro il suo sfogo - “non sono completamente pazzo” - ma il suo sfogo ha sollevato delle domande. Perché ha gridato in pubblico e non nello spogliatoio? Ha preso di mira singoli individui o è stato più uno stratagemma per mettere in discussione l'intera squadra prima di una maratona di sei partite in meno di tre settimane? Questa maratona inizierà martedì al Vélodrome contro l'OM negli ottavi di finale della Coppa di Francia e sarà costellata dagli ultimi due scontri della fase a girone unico di Champions League, compreso lo scontro al vertice a Liverpool il 21 gennaio.

Reazioni all'altezza delle critiche ricevute finora

La verità sembra stare nel mezzo di tutte le ipotesi. Come ha fatto in particolare con il Rennes, Genesio non è nuovo a parlare per infiammare gli animi. In questa stagione sta condividendo il ruolo di “poliziotto cattivo” con il suo presidente Olivier Létang. Létang è stato il primo a intervenire dopo la sconfitta per 1-0 a Saint-Étienne il 13 settembre, criticando il “comportamento inaccettabile” della squadra dopo una partita “vergognosa”.

Dopo un'altra sconfitta, contro lo Sporting Lisbona in Champions League (0-2, quattro giorni dopo), è iniziata l'imbattibilità della squadra di  Genesio, che però li ha ancora richiamato la squadra. “O non parlo la lingua giusta, o siamo degli idioti”, ha detto dopo il pareggio per 0-0 con il Monaco il 18 ottobre, e il suo atteggiamento è cambiato ancora una volta. Se l'allenatore ha elogiato lo “straordinario stato d'animo” della sua squadra a Marsiglia (1-1, 14 dicembre), non ha esitato a ripeterlo venerdì.

Finora i suoi ammonimenti sono stati seguiti da segnali di risveglio, ma con il mercato in pieno svolgimento, dovremo tenere d'occhio le conseguenze di tutto questo. Il problema di questo tipo di comunicazione, anche se in fin dei conti è rivolta a tutta la squadra, è che i tifosi hanno iniziato a speculare sui nomi dei giocatori che potrebbero sentirsi presi di mira (si è parlato in particolare di Angel Gomes e Mohamed Bayo, ma anche di Jonathan David e Edon Zhegrova), il che potrebbe portare all'instabilità. Genesio ha annunciato che parlerà con il suo presidente per muoversi in entrambe le direzioni sul mercato, e il duo dovrà stare attento a mantenere il delicato equilibrio tra bastone e carota che ha reso così buona la prima metà della stagione.

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