Nba, Rasheed Wallace e la conferenza stampa diventata cult


Rasheed Wallace ai tempi di Portland. Reuters


Per la serie "Racconti di un'altra Nba", l'incontro di Sheed con i giornalisti diventato mito nel 2003

Gazzetta.it
21 novembre 2017 - Milano

Ci sono amori che proprio non riescono a sbocciare. Anche in Nba. Come quello tra Rasheed Wallace e l’intera categoria dei giornalisti. Tra le tante interviste finite male ce n’è una passata più delle altre alla storia, ispirando una delle T-Shirt che ha poi fatto tendenza a Portland, al Moda Center in particolare. È il 27 aprile del 2003 e Sheed, allora giocatore dei Blazers, si appresta a salire sul podio per una conferenza stampa…

Jail Blazers — Erano gli anni dei famigerati Jail Blazers, squadra tanto talentuosa con tanto di spogliatoio popolato da personaggi controversi. Su tutti, naturalmente, spiccava Wallace, diamante lucente sul parquet, ragazzo complicato fuori, anche quando si trattava di avvicinarlo per le interviste post partita. Portland ha appena vinto gara-4 del primo turno di playoff contro Dallas. Per la conferenza stampa del post-partita viene scelto Sheed, che risponde a cinque domande, prima che i giornalisti presenti cadano nello sconforto, nello stesso modo: “Entrambe le squadre hanno giocato bene”, salutando poi con un “Dio ci benedica e buonanotte”.

Tendenza — Immediata la sanzione Nba: 30.000 dollari di multa. Ma la sua performance non lasciò indifferente Portland: la squadra prima prese le difese di Sheed, poi capì che in quella conferenza stampa era successo qualcosa di memorabile e decise di renderla immortale con una T-shirt. Raffigurava la faccia sconsolata di Wallace davanti ai microfoni, occhi bassi e braccia dondolanti sul tavolo, e riportava la frase: “Both teams played hard”. Frase, da quel momento, diventata un  tormentone. Inutile aggiungere che anche l’idea della maglietta fu un successo…

Andrea Grazioli 

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