„Union-Fußball ist gradlinig“


Steffen Baumgart (links) setzt seit einigen Wochen 
wieder regelmäßig auf Kapitän Christopher Trimmel.

Die Wende unter Steffen Baumgart

„Wir können gerne von Schnickschnack reden, 
aber Union-Fußball ist gradlinig, ist Mentalität.“

12 Apr 2025 - Der Tagesspiegel
Von Julian Graeber

Ekel ist gemeinhin kein besonders positiv konnotiertes Substantiv, am Rande der Wuhlheide in Berlin-Köpenick sieht das allerdings ganz anders aus. Jahrelang klagten die Mannschaften, die aus allen Ecken der Bundesrepublik oder sogar aus dem europäischen Ausland anreisten, wie eklig es sei, gegen den 1. FC Union zu spielen – und die Berliner interpretierten dies als das größtmögliche Kompliment.Steffen Baumgart (links) setzt seit einigen Wochen wieder regelmäßig auf Kapitän Christopher Trimmel.

Nachdem das Team seine liebste Eigenschaft in der Hinrunde der vergangenen Saison verloren hatte und trotz vieler Veränderungen bedrohlich in die Abstiegsregionen getaumelt war, scheinen die Köpenicker ihre Identität vor dem Auswärtsspiel bei Meister Bayer Leverkusen an diesem Samstag (15.30 Uhr, Sky) wiedergefunden zu haben. Union steht defensiv wieder stabil, erobert viele zweite Bälle, ist unangenehm in den Zweikämpfen und effizient.

Es hat länger gedauert, als sich das die Verantwortlichen in Köpenick erhofft hatten, doch nach dem Trainerwechsel von Bo Svensson zu Steffen Baumgart kurz vor dem Jahreswechsel hat Union wieder die richtige Balance gefunden. „Fußball ist keine Sache, die in einer Woche funktioniert“, sagt Baumgart.

Die ersten Monate unter dem früheren Union-Stürmer waren schwierig, mit jedem Spiel wuchsen die Zweifel und die Abstiegsgefahr. Baumgart war mit präzisen Vorstellungen nach Berlin zurückgekehrt, musste aber auf dem Platz feststellen, dass sich diese nicht so einfach umsetzen lassen, insbesondere in einer verunsicherten Mannschaft.


Die Umstellung auf Viererkette nahm der Defensive viele Automatismen, sodass Baumgart zum gewohnten System mit drei Innenverteidigern zurückkehrte. Der Trainer experimentierte wochenlang personell. Mittlerweile hat Baumgart ein Gerüst gefunden und es ist kein Zufall, dass die altgedienten Führungsspieler Christopher Trimmel und Rani Khedira wieder Teil davon sind.

Union presst nun höher

Es gibt taktische Unterschiede zur Ära von Urs Fischer, die mit dem 0:4 beim letzten Gastspiel in Leverkusen nach mehr als fünf Jahren endete. Union presst unter Baumgart höher und sucht teilweise noch direkter den Weg nach vorne, als dies über weite Strecken unter dem Schweizer der Fall war. Die Basics, um bei einem von Fischers Lieblingstermini zu bleiben, sind aber nahezu identisch.

Baumgarts vielleicht größtes Verdienst ist es, dass er erkannt hat, womit sich seine Spieler wohlfühlen. Viele zweifelten an seiner Eignung als Trainer von Union in dieser Phase, weil sie ihn für einen Dogmatiker hielten, der seinen

Fußball auf Teufel komm raus durchsetzen würde.

Doch aktuell ist Baumgart vor allem Pragmatiker – und das mit zehn Punkten aus den vier schweren Spielen gegen Frankfurt, Bayern, Freiburg und Wolfsburg sehr erfolgreich. „Es geht darum: Was können die Jungs und was liegt ihnen vielleicht nicht?“, sagt Baumgart und gibt die Antwort gleich selbst: „Was ihnen immer gelegen hat, ist Union-Fußball.“

Was diesen auszeichnet, ist für den Trainer eindeutig. Er benutzt das Wort „eklig“dabei zwar nicht, doch das ist auch gar nicht nötig, das hört man aktuell von den Gegnern wieder oft genug. „Wir können gerne von Schnickschnack reden, aber Union-Fußball ist gradlinig, ist drauf, ist Mentalität, ist Zweikampfverhalten, ist pragmatisch spielen, ist zu versuchen, aus den eigenen Stärken Tore zu machen“, sagt Baumgart. Das sei der Fußball, der „mich als gegnerischen Trainer am meisten genervt hat“.

Ob es Union am Samstag gelingt, auch Xabi Alonso den Nachmittag zu verderben, bleibt abzuwarten. Bei elf Punkten Vorsprung auf den Relegationsplatz ist der Abstieg mittlerweile nur noch eine mathematische Möglichkeit, doch auch hier bleibt Baumgart gradlinig wie sein Fußball: „Das hört sich alles gut an, aber ich fange nicht an, irgendwas auszurechnen. Wir wollen weiter punkten.“

***

Da qualche settimana Steffen Baumgart (a sinistra) 
si affida regolarmente al capitano Christopher Trimmel.

La svolta sotto Steffen Baumgart

“Possiamo parlare di campane e fischietti, 
ma il calcio dell'Union è semplice, è mentalità”.

12 Apr 2025 - Der Tagesspiegel
Di Julian Graeber

Il disgusto non è generalmente un sostantivo con connotazioni particolarmente positive, ma le cose sono molto diverse ai margini della Wuhlheide a Berlino-Köpenick. Per anni, le squadre provenienti da ogni angolo della Germania o addirittura da altri Paesi europei si sono lamentate di quanto fosse disgustoso giocare contro l'Union - e i berlinesi lo hanno interpretato come il più grande complimento possibile.

Dopo che la squadra ha perso il suo attributo preferito nella prima metà della scorsa stagione e, nonostante i numerosi cambiamenti, ha rischiato di finire in zona retrocessione, i Köpenicker sembrano aver ritrovato la loro identità in vista della trasferta di sabato in casa dei campioni del Bayer Leverkusen (ore 15.30, Sky). L'Union è di nuovo solido in difesa, vince molte seconde palle, è a disagio nei contrasti ed è efficiente.

Ci è voluto più tempo di quanto i responsabili di Köpenick sperassero, ma dopo il cambio di allenatore da Bo Svensson a Steffen Baumgart poco prima dell'inizio dell'anno, l'Union ha ritrovato il giusto equilibrio. “Il calcio non è qualcosa che funziona in una settimana”, afferma Baumgart.

I primi mesi sotto l'ex attaccante dell'Union sono stati difficili, con i dubbi e il pericolo di retrocessione che crescevano a ogni partita. Baumgart era tornato a Berlino con idee precise, ma sul campo si è dovuto rendere conto che non erano così facili da attuare, soprattutto in una squadra non solida.

Il passaggio alla linea a quattro ha privato la difesa di molti automatismi, così Baumgart è tornato al solito sistema con tre centrali. L'allenatore ha sperimentato la rosa per settimane. Baumgart ha ora trovato una struttura e non è un caso che i leader veterani Christopher Trimmel e Rani Khedira ne facciano nuovamente parte.

L'Union ora pressa di più

Ci sono differenze tattiche rispetto all'èra di Urs Fischer, che si è conclusa dopo più di cinque anni con la sconfitta per 4-0 a Leverkusen. Sotto la gestione-Baumgart l'Union pressa di più e in alcuni casi cerca di andare in avanti più direttamente rispetto a quanto fatto per lunghi tratti sotto lo svizzero. Ma le basi, per usare uno dei termini preferiti da Fischer, sono quasi identiche.

Forse il più grande risultato di Baumgart è stato quello di riconoscere ciò in cui i suoi giocatori si sentivano a proprio agio. Molti dubitavano della sua idoneità come allenatore dell'Union in questa fase, perché lo ritenevano un dogmatico che avrebbe imposto il suo calcio con qualsiasi mezzo.

Baumgart però al momento è soprattutto un pragmatico e con dieci punti ottenuti nelle quattro difficili partite contro Francoforte, Bayern, Friburgo e Wolfsburg ha ottenuto un grande successo. “Si tratta di capire cosa possono fare i ragazzi e cosa non è adatto a loro”, dice Baumgart e dà lui stesso la risposta: “Quello che è sempre stato adatto a loro è il calcio dell'Union”.

L'allenatore ha ben chiaro cosa lo caratterizza. Non usa la parola “disgustoso”, ma non è nemmeno necessario visto che la si sente dire abbastanza spesso dagli avversari in questo momento. “Possiamo parlare di campanelli e fischietti, ma il calcio dell'Union è diretto, è sulla palla, è mentalità, è atteggiamento nel difendere, è giocare in modo pragmatico, è cercare di segnare gol dai propri punti di forza”, dice Baumgart. Questo è il calcio che “più mi infastidiva da allenatore avversario”.

Resta da vedere se l'Union riuscirà a rovinare il pomeriggio di Xabi Alonso sabato. Con undici punti di vantaggio sulle pericolanti, la retrocessione è ormai solo una possibilità aritmetica, ma anche in questo caso Baumgart rimane schietto come il suo calcio: "Tutto ciò suona bene, ma non mi metto a fare calcoli. Vogliamo continuare a fare punti".

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