MAESTRI DI BASKET - Peterson torna a Milano: bad idea, Dan (2011)
"Good idea, Dan!"
Chissà se è stata davvero una "good idea", Dan. Ma intanto, che idea. A settantacinque anni, come la tua Olimpia, a ventiquattro dalla tua ultima panchina. E il primo, storico, triplete.
Milano torna a toccare il cielo con un Mito. Il Mourinho del basket. Di più: il ponte ideale tra Herrera e Mou: come lui, un alieno.
Atterrò in Italia da altri pianeti. Prima gli States: Evanston, Illinois; poi il Cile. Gli USA esportavano già democrazia, ma era l'America Latina il loro giardino. In cambio di concessioni minerarie, allenatori di basket. Meglio se con una laurea in psicologia, e un'anonima carriera a Delaware.
Sbarcò a Bologna nel '73 con improbabili giacche a quadrettoni. La chitarra a tracolla invece era un must tutto petersoniano.
Coi primi soldi dell'Avvocato Porelli, guardaroba rifatto in via Rizzoli. Perché il mestiere conta, ma l'immagine di più.
La Virtus non vinceva da vent'anni, lui impone e dispone. Porelli lascia fare, e arrivano Coppa Italia e scudetto. E (Tom) McMillen. Uno studentello da cinquanta punti a sera che fa il pendolare da Oxford. Come (Bill) Bradley dieci anni prima al Simmenthal. Milano, ovvio.
Peterson ci arriva nel '78, con la Cinquecento bianca di seconda mano, rivenduta poi: guadagnandoci.
Da allora altri must. Solo treni, vittorie e business: dal caffè pagato, ai passaggi.
Col "Vate" Bianchini inventò in Italia, patria dei campanili, il basket dei personaggi. E delle rivalità.
In campo, solo schema a "L" e 1-3-1. Il resto lo facevano "Lupin" D'Antoni, Gallo senior e compagni.
Era un altro basket, lui no: era già avanti. In campo e in tv.
Con il "well..." come intercalare e lo slang alla Don Lurio, da noi ha trovato l'America. E a noi l'ha fatta scoprire.
Good idea, Dan.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
(3 gennaio 2011)
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