Matthew Hoppe, il talento americano che ha salvato lo Schalke 04
di STEFANO FONTANA, Bundesitalia.com
Se il nome di Matthew Hoppe non vi dice niente, potete chiedere informazioni all’Hoffenheim e in particolare a Oliver Baumann, che contro lo Schalke 04 si è visto superare tre volte dallo statunitense in appena venti minuti di gioco. Prima lo scavetto mancino, poi un dribbling come andava di moda fare una ventina d’anni fa, per depositare in rete a porta vuota, poi di nuovo il tocco sotto, stavolta di destro. Il tutto con la spensieratezza e l’entusiasmo che solo i 19 anni possono regalare.
La tripletta di Hoppe, alla sua terza presenza da titolare in Bundesliga, è un evento che catalizza molto di più di un precocissimo traguardo personale. Innanzi tutto, nessuno statunitense aveva mai segnato tre gol nel massimo campionato tedesco, ma il punto focale è che il 4-0 con cui i Knappen hanno chiuso la partita (timbro finale di Harit, autore di tutti e tre gli assist per i gol precedenti) gli ha evitato di entrare nella storia dalla parte sbagliata.
La serie di partite consecutive senza vittoria in campionato si è fermata a 30, a quasi un anno esatto dai tre punti conquistati contro il Borussia Mönchengladbach il 17 gennaio 2020. Spezzata la maledizione, questo ha permesso al Tasmania Berlino di tenersi stretto il suo record di 31 partite senza vittoria, che dura dal 1965-66. Una stagione particolare, in cui la piccola compagine della capitale si ritrovò catapultata dal semi-professionismo alla Bundesliga in seguito al declassamento dell’Hertha e alla regola della DFB di allora che imponeva la presenza di almeno una squadra di Berlino nel massimo campionato.
Nel frattempo il Tasmania è fallito, è stato rifondato e dall’anno scorso milita in NOFV-Oberliga Nord, la quinta serie tedesca. Ancora oggi, per i suoi tifosi la collezione di record negativi (tra gli altri, anche il minor numero di punti e la peggior differenza-reti) è un elemento talmente caratteristico da diventare quasi un vanto, una stramba bacheca di "trofei" al contrario da "esporre" nei vari campi di provincia.
La serata in cui lo Schalke ha, almeno momentaneamente, interrotto l’incubo è stata quella in cui Hoppe ha realizzato il sogno. Nato a Yorba Linda, all’interno di quell’Orange County californiana resa famosa dall’omonimo teen drama dei primi anni 2000, l’attaccante dello Schalke 04 condivide i natali con una personalità chiave della storia del suo Paese come Richard Nixon.
Cresciuto tra gli allenamenti del papà e la Barça Residency Academy di Casa Grande, ha brillato con la maglia della succursale blaugrana, trascinandola alla conquista del titolo in Southwest Division a suon di gol.
Top scorer della competizione, per lui nel 2019 si stavano per aprire le porte della squadra della San Diego State University, prima che arrivasse la proposta dello Schalke 04.
Attaccante abbastanza completo, Hoppe ha enormi margini di miglioramento, ma non è difficile intravedere le caratteristiche che hanno stregato gli osservatori tedeschi: un giovane fisicato, rapido e con ottimo fiuto del gol, che attacca la profondità e ha la tecnica giusta per essere pericoloso negli ultimi 16 metri.
Una manciata di presenze con le giovanili dei Knappen sono bastate a Manuel Baum [esonerato il 18 dicembre 2020, ndr] per aggregarlo alla prima squadra e lanciarlo da titolare contro il Borussia Mönchengladbach a fine novembre.
Tuttavia, quando il nuovo allenatore Christian Gross ha deciso di posizionarlo accanto a Uth nel suo 4-4-2 anti-Hoffenheim, molti hanno pensato potesse essere una scelta azzardata. Nel momento peggiore della sua storia, dopo due anni molto difficili passati tra debiti, infortuni, addii al veleno e polemiche intestine, non vincendo per la trentunesima volta in fila lo Schalke 04 avrebbe abbracciato forse definitivamente il baratro.
Ora, invece, si è staccato dall’ultimo posto (+1 sul Mainz), e ha trovato un insperato leader carismatico in Sead Kolasinac, leggenda delle ultime grandi stagioni del club, tornato a Gelsenkirchen a gennaio, in prestito dall’Arsenal e subito in campo con la fascia da capitano.
Soprattutto, però, in un momento in cui le finanze permettono quasi solo movimenti in uscita e gli attaccanti in rosa non riescono a incidere, Matthew Hoppe ha acceso una fiammella di speranza nei tifosi dello Schalke 04. Una risorsa interna che potrebbe aiutare a suon di gol ad allontanare i demoni della retrocessione se non addirittura del fallimento.
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