Urs Zimmermann: la sua carriera
Urs Zimmermann passista scalatore svizzero, in grado di salire sul podio al Tour e al Giro e protagonista di una “non espulsione” al Tour de France 1991
Urs Zimmermann nasce a Mühledorf il 29 novembre 1959. Tra i dilettanti si mette in mostra conquistando diverse vittorie e importanti piazzamenti come il terzo posto al campionato nazionale degli scalatori, il decimo al GP Gugliemo Tell 81 ed il secondo posto nell’82 ed il quarto al Giro del Canton D’Argovie.
Nel 1983 passa professionista con la Cilo-Aufina mettendo il luce ottime doti di passista-scalatore e nel 1984 conquista il Tour de Suisse battendo il portoghese Acácio da Silva. Lo svizzero si aggiudica anche il Grabs–Voralp, ottiene il secondo posto al Gp di Lugano vinto da Benno Wiss, è settimo alla Freccia Vallone e nono al Trofeo Baracchi.
Nel 1985 approda alla Carrera Jeans vincendo una paio di corse alla prima stagione mentre il 1986 è più ricco di soddisfazioni. Urs vince il Criterium International battendo Sean Kelly, vince il Giro del Delfinato davanti al francese Ronan Pensec e il Giro del Lazio superando Gianni Bugno.
Al Tour de France 1986, pur senza vincere nemmeno una tappa, Urs Zimmermann dimostra una grandissima costanza riuscendo a chiudere terzo in generale a 10’54” da Greg LeMond.
Il 1987 non è un anno particolarmente positivo per lo svizzero che si rifà l’anno seguente vincendo una tappa del Trofeo dello Scalatore, la prima tappa e la classifica generale al Giro del Trentino battendo il connazionale Tony Rominger e arrivando al Giro con la gamba pronta. La corsa rosa viene vinta da Andrew Hampsten, che conclude la gara in 97h18’56” precedendo l’olandese Erik Breukink mentre Urs Zimmermann coglie un brillante terzo posto.
Nel 1989 arrivano solo piazzamenti tra cui spiccano il quinto posto al Giro di Romandia a 1′ 41″ da Phil Anderson ed il sesto posto finale al Giro a 6′ 28″ dal Laurent Fignon.
Nel 1990 approda all’americana Seven-Eleven chiudendo secondo al Giro del Friuli alle spalle di Leonardo Sierra e quarto al Giro del Trentino alle spalle di Bugno, Ugrumov e Sierra.
Urs Zimmermann e la non espulsione al Tour ’91
Nel 1991 veste la maglia della Motorola e al Tour de France è protagonista di una clamorosa e storica espulsione. La Grande Boucle il 17 luglio vive l’unico giorno di riposo, gli atleti si trasferiscono da Nantes a Pau, in maglia gialla c’è Greg LeMond. Zimmermann ha paura di volare, o almeno così dice e si rifiuta di salire sull’aereo preferendo il viaggio in auto.
L’inflessibile giuria del Tour decide di cacciare lo svizzero scatenando i malumori del gruppo. Il giorno seguente, infatti, quando viene abbassata la bandiera dello start per la Pau-Jaca i corridori inscenano una clamorosa protesta rifiutandosi di partire. La protesta è legata sia all’espulsione che all’obbligo di indossare il casco reso obbligatorio proprio quell’anno.
Mentre i ciclisti scioperano e l’organizzazione del Tour è adirata, la notizia dello sciopero arriva ad Urs che si sta dirigendo in auto all’aeroporto per tornare a casa (ma tutta sta paura di volare dove è finita?). L’auto del team, appresa la notizia fa retromarcia, lo svizzero si cambia d’abito, infila pantaloncini e maglietta e viene clamorosamente riammesso in corsa. A pagare è Jim Ochowicz che viene (in questo caso, sì) espulso dal Tour a seguito di una discussione con la ASO. Zimmermann termina il Tour in 116a posizione, 2h 13 ′ 58 ″ dietro al vincitore Miguel Indurain.
Al termine della stagione 1992 Urs appende la bici al chiodo ma il ritiro ufficiale avviene solo nel 1996 dopo la Sei Giorni di Colonia corsa , in coppia con il belga Matthew Gilmore.
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