Davide Cassani
Cugino di secondo grado di Roberto Conti che, come lui, è stato un ciclista professionista, Cassani è cresciuto a Solarolo, iniziando a gareggiare da bambino.
Esordisce nel professionismo nel 1982 con la Termolan di Bruno Reverberi.
Nel 1986 passa alla Carrera: tra i suoi compagni di squadra figurano Claudio Chiappucci, Roberto Visentini e Stephen Roche.
Nel 1988 corre per la Gewiss-Bianchi con Moreno Argentin.
Dal 1990 al 1994 indossa la casacca dell'Ariostea mentre il 1995 lo vede alla MG Maglificio-Technogym.
Nel 1996, appena passato alla Saeco, viene investito da un'automobile: tale incidente lo costringerà a chiudere la carriera.
Specialista nelle fughe da lontano e considerato uno dei migliori gregari nei primi anni novanta, ha ottenuto i suoi migliori risultati nelle corse in linea di un giorno. Può vantare al suo attivo 27 vittorie, più di 800 000 chilometri nelle gambe, oltre 1500 corse tra cui 12 Giri d'Italia, nove Tour de France (dove ha indossato la maglia a pois) e nove partecipazioni ai campionati del mondo.
Tra i risultati più prestigiosi figurano un settimo posto conseguito al Campionato mondiale 1988 disputato in Belgio, il Giro dell'Emilia conquistato nel 1990, nel 1991 e nel 1995, la Milano-Torino nel 1991, due tappe al Giro (1991 la prima, 1993 la seconda), il Trofeo dello Scalatore nel 1991, un nono posto ai mondiali 1991 a Stoccarda, il Giro del Mediterraneo del 1994 e due edizioni della Coppa Agostoni.
Nelle grandi classiche internazionali, ha collezionato un terzo posto nella Freccia Vallone del 1992, un terzo posto nel Giro di Lombardia e un quarto nella Liegi-Bastogne-Liegi dello stesso anno (piazzamenti che gli consentirono di classificarsi terzo nella Coppa del Mondo) e un secondo nell'Amstel Gold Race del 1995 battuto a sorpresa dallo svizzero Mauro Gianetti in una volata a due.
Commentatore
Nell'aprile 1997 l'allora direttore di Rai Sport Marino Bartoletti gli affida il ruolo di commentatore televisivo delle gare ciclistiche per Rai Sport al fianco dapprima di Adriano De Zan, di Auro Bulbarelli poi e dal 2010 di Francesco Pancani. Le ricognizioni in bicicletta per le tappe del Giro d'Italia da anni lo vedono protagonista.
In virtù del successo di queste ultime, nel 2007 Cassani è stato protagonista insieme all'ex ciclista professionista Massimo Boglia di una pubblicazione editoriale, completa di DVD e fascicoli, intitolata Le Grandi Salite del Ciclismo, nella quale i due ciclisti percorrono le salite più famose affrontate durante il Giro d'Italia e il Tour de France. È autore inoltre dell'Almanacco del Ciclismo pubblicato annualmente e coautore di un libro biografico su Marco Pantani in collaborazione con Ivan Zazzaroni e Pier Bergonzi dal titolo Pantani. Un eroe tragico.
Durante il commento di una tappa del Tour de France 2007 Cassani, elogiando Michael Rasmussen, racconta di averlo incontrato in Trentino mentre si allenava. Questo fatto costerà al danese (che aveva mentito dicendo di essere stato in Messico in quel periodo) prima l'esclusione dalla sua nazionale e poi su pressione della Rabobank quella dal Tour, che si apprestava a vincere.
Durante il Giro d'Italia 2010 Cassani si fa portavoce di un nuovo scandalo che invade il ciclismo, quello delle biciclette elettriche, delle quali si ventilava l'uso nell'ambiente professionistico, testimoniandone l'esistenza e l'efficacia.
Commissario tecnico della nazionale ciclismo
Il 28 gennaio 2014, con la nomina ufficiale da parte del Consiglio Federale della FCI, si insedia come commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo su strada maschile élite, succedendo a Paolo Bettini.
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