GANNA: «SECONDO E FELICE»


«Ho sfidato i giganti Con loro ho perso dieci anni di vita...»

Super Pippo, il podio e la sua migliore corsa su strada: «Per 300 chilometri ho sentito gridare il mio nome. Ho fatto di tutto per rendere la gara indimenticabile»

"Avrei dovuto anticipare van der Poel, andavo regolare. 
Una delle prove della vita
C’è tempo. Prima di allora ho tanto da fare"

23 Mar 2025 - La Gazzetta dello Sport
Di Luca Gialanella INVIATO A SANREMO

«Guai a chi tocca la mia barba, fino alla Roubaix non la taglio!», ci aveva detto Pippo Ganna alla partenza da Pavia. No, non tagliarla. Perché in 13 giorni abbiamo visto il miglior Ganna di sempre su strada. Van der Poel se n’era accorto già nella tappa di Colfiorito della Tirreno-Adriatico: 78 km l’ora in pianura e VdP che era rimasto senza forze per andare a prenderlo. Poi le prestazioni in salita nella scia di Juan Ayuso, mai così incisive. Top Ganna ieri ha messo tutto in uno shaker e ce l’ha versato nella mezz’ora più straordinaria nella storia della Sanremo, dall’attacco di Pogacar sulla Cipressa alla volata in via Roma. Pippo è secondo come nel 2023, sempre dietro a van der Poel, ma stavolta è stato diverso. Ganna sontuoso, versione stradale del pistard che con gli ultimi due giri a 70 all’ora portò all’Italia l’oro olimpico del quartetto a Tokyo 2021. E sapete da come si vede lo status di Pippo? Dalle volte in cui Pogacar si è voltato sulla Cipressa per vedere dove fosse. Perché lo temeva, eccome.

- Ganna, che giudizio si dà?

«Oggi ho fatto una delle mie migliori prestazioni, sono felicissimo. E come squadra un ottimo lavoro, più di così non so cosa fare, ragazzi. Ho davanti un campione del mondo (Pogacar, ndr) e uno che ha vinto più classiche di quanto uno ne possa contare sulla mano (van der Poel, ndr). Non posso chiedere altro. Credo che abbiamo fatto divertire il pubblico, era da un po’ che una Sanremo così non si vedeva. Ho cercato di dare il mio meglio, quei due mi hanno fatto perdere dieci anni di vita... Ho fatto tutto il possibile per rendere questo sabato indimenticabile».

- Ha qualche rimpianto?

«Forse non aver anticipato van der Poel in volata, ma con i ma e i se non mi piace fare i ragionamenti. Me la sono giocata fino all’ultimo, più di così non potevo».

- Che Sanremo è stata?

«Una delle mie corse più dure, sul Poggio ho sofferto tantissimo. Ho guadagnato molto in discesa e sull’Aurelia ho fatto un’ottima prestazione».

- Che sapore ha questo secondo posto rispetto al 2023?

«Allora ero arrabbiato: adesso ancora secondo, non posso dire di essere felice, ma sono il primo degli sconfitti e ho fatto la mia miglior prestazione. Penso che più di così non potevo. Ho fatto un altro passo avanti, ci sono stati campioni che ci hanno messo 14 anni a vincere (Cipollini, ndr), spero di metterci di meno perché altrimenti la carriera sarebbe lunga. È ancora un secondo posto, ma sono vicino…».

- Com’è stata la Cipressa?

«Andavo regolare perché più di così non potevo salire, van der Poel e Pogacar sono più scattisti di me di sicuro. Ma se non stavo dietro a Tadej, facevo “esimo” all’arrivo. Sono rimasto davanti, ho fatto una delle prestazioni della vita».

- Ha visto che tifo per lei?

«Sì, grazie al pubblico che c’era, sul Poggio il supporto era veramente tanto. È il bello della Sanremo, di correre in Italia, ho sentito per 300 chilometri urlare il mio nome, e mi ha dato uno sprint in più. Grazie a tutti per il sostegno».

- È stato molto bello vedere al traguardo i complimenti dei direttori sportivi della Uae Emirates di Pogacar: Pippo, sei stato fantastico, sei stato grandioso.

«Gli avversari hanno riconosciuto la mia grande prestazione, io ho dato tutto me stesso».

- E tra tre settimane, il 13 aprile, c’è la Parigi-Roubaix.

«Roubaix? Manca tempo, aspettiamo, ho ancora tante cose da fare prima. Correrò venerdì ad Harelbeke, domenica la Gand, poi si torna a casa: c’è la laurea di mia sorella Carlotta il 2 aprile. È giusto che, oltre al lavoro, si faccia parte della famiglia e della vita normale. Poi vediamo l’avvicinamento alla Roubaix».

- A 61 km dall’arrivo si è messo in testa al gruppo Geraint Thomas: il gallese, vincitore del Tour 2018, è all’ultima stagione, non correva la Sanremo da nove anni, e ha tirato il collo a tutti.

«Dico grazie a "Mister G" che ha voluto essere dei nostri, avevo fatto questa richiesta di averlo con me perché ci tenevo a dargli una bella vittoria. E poi devo ringraziare lo staff che ha creduto in me e ha portato avanti il progetto Sanremo, e ai compagni che hanno lavorato come bestie per mettermi nelle migliori condizioni possibili».

***

15 SECONDI RECUPERATI

Ganna ha fatto una discesa straordinaria dal Poggio. In vetta è passato a 22” dalla coppia Pogacar-Van der Poel. A fine discesa, sull’Aurelia, ne ha 7”; all’ultimo km, 5”. Rientra a 800 metri dall’arrivo 

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