Van der Poel: « Au-dessus de toutes les autres »
Le Néerlandais était conscient d’avoir réussi une performance exceptionnelle pour ne pas laisser Tadej Pogacar être le seul à entrer dans la légende. Sa septième victoire sur un Monument, sa deuxième à San Remo, le place à son tour au sommet.
"Je les ai bien surpris (Pogacar et Ganna) car je me
sentais suffisamment fort pour tenir longtemps
en lançant à 300 mètres. C’était la bonne tactique"
MATHIEU VAN DER POEL
23 Mar 2025 - L'Équipe
PHILIPPE LE GARS
SAN REMO (ITA) - Mathieu van der Poel n’a jamais nié la domination de Tadej Pogacar depuis qu’il a compris que le Slovène s’était mis en tête d’élargir son champ d’action au-delà du Tour de France et des courses à étapes. Le Néerlandais avait juste espéré que cette «ingérence» sur les classiques se limiterait aux Ardennaises et au Tour de Lombardie où les leaders du Tour sont traditionnelle ment plus à leur aise.
Mais c’était avant que Pogacar vienne le dominer sur le Tour des Flandres en 2023 et ose aller s’amuser sur la tranchée d’Arenberg tout récemment en laissant imaginer qu’il a également en tête Paris-Roubaix. Mathieu van der Poel, déjà vai nqueurà San Rem oil y a deux ans, en avait fait une question d’honneur: il fallait garder les clés de la Primavera que les Alpecin-Deceuninck ont en poche depuis trois ans avec la victoire de Jasper Philipsen en 2024. C’est la première fois dans l’histoire du cyclisme qu’une équipe remporte trois fois d’affilée Milan-San Remo, depuis les Molteni avec Michele Dancelli (1970) et Eddy Merckx (1971 et 1972).
Le Mathieu van der Poel qu’on avait connu jusque-là, parfois blasé, voire distant par rapport à des victoires aussi prestigieuses que le Tour des Flandres et Paris-Roubaix, n’était plus vraiment le même en arrivant en salle de presse, hier, deux heures après l’arrivée. Il avait clairement conscience que sa performance était au-dessus de tout ce qu’il avait pu réaliser auparavant. « Gagner un Monument est toujours particulier, mais je place cette victoire au-dessus de toutes les autres, lâcha-t-il encore marqué par l’émotion. Battre un coureur comme Tadej dans ces conditions n’est pas commun, il était clairement le plus fort dans la Cipressa et le Poggio, mais le but était de résister. D’ailleurs, je m’étais fixé le sommet du Poggio comme si c’ était l’ arrivée. Il fallait tenir jusque-là. Tadej avait déjà été impressionnant dans la Cipressa et je savais aussi qu’il essaierait de me lâcher sur le Poggio. Comme il n’a pas réussi, j’ai voulu le contrer juste avant le sommet, mais il avait encore de la force pour rester dans ma roue.» On a surpris l’échange des deux hommes dans les coulisses du protocole juste avant de monter sur le podium, au sujet justement de cet épisode. Il n’y avait aucun chambrage, juste un immense respect mutuel. « J’avais bien pensé pouvoir te lâcher (dans le haut du Poggio), lâcha Van der Poel à un Pogacar emmitouflé et au visage encore marqué par les efforts, mais ça n’a pas fonctionné.» Le Slovène en remuant la tête de dépit lui répondit alors, beau joueur: «Oui, mais c’était pas loin.»
Le Néerlandais savait qu’un nouveau succès sur la via Roma aurait une autre saveur que celui de 2023, car Tadej Pogacar s’est clairement mis en tête de gagner ce Milan-San Remo dont il avait fait son premier gros objectif de la saison. Briser la dynamique et la motivation du Slovène était déjà un défi à part entière pour van der Poel.
Dans la descente du Poggio, il avait alors eu la lucidité de préparer ce final pas comme les autres, car un sprint à trois après trois cents kilomètres et autant de tension dans la Cipressa et le Poggio ne pouvait évidemment pas être abordé comme n’importe quel autre sprint. «J’avais bien senti que Tadej et Filippo (Ganna) s’imaginaient que je le lancerai le plus tardivement possible. Je les ai bien surpris car je me sentais suffisamment fort pour tenir longtemps en lançant à 300 mètres. C’était la bonne tactique.» Dans ses propos, une vraie fierté : celle d’avoir ouvert une brèche dans la mainmise de Pogacar sur les grands rendez vous, mais aussi d’avoir couru à la perfection, au cordeau. «Il fallait rester concentré car je savais que Tadej serait très fort, surtout quand il annonce qu’il veut gagner un Monument comme celui-ci.»
Cela avait provoqué un scénario hors du commun dès la Cipressa, car c’est là que Pogacar avait décidé de faire bouger les lignes. « C’était une surprise de se retrouver à trois à ce moment-là, avoua le Néerlandais, mais j’étais déjà dans une bonne phase, j’avais retrouvé mes jambes après le Turchino où les rayons de soleil étaient enfin apparus en basculant sur la côte.» C’est là sans doute que le destin avait déjà commencé à tourner pour que van der Poel ait aussi droit à sa part de légende.
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Van der Poel: “Al di sopra di tutti gli altri”.
Il neerlandese era ben consapevole di dover mettere a segno una prestazione eccezionale per evitare che Tadej Pogacar fosse l'unico a entrare nella leggenda. La sua settima vittoria in una Monumento, la seconda a Sanremo, lo pone sul più alto gradino del podio.
“Li ho sorpresi (Pogacar e Ganna) perché mi sentivo
abbastanza forte da resistere a lungo e lanciare
lo sprint ai 300 metri. Era la tattica giusta”.
- MATHIEU VAN DER POEL
23 marzo 2025 - L'Équipe
FILIPPO LE GARS
SAN REMO (ITA) - Mathieu van der Poel non ha mai negato il dominio di Tadej Pogacar da quando ha capito che lo sloveno aveva deciso di estendere il proprio raggio d'azione oltre il Tour de France e le corse a tappe. Il neerlandese sperava solo che questa “interferenza” nelle classiche si limitasse alle Ardenne e al Giro di Lombardia, dove i leader del Tour sono tradizionalmente più a loro agio.
Ma questo prima che Pogacar arrivasse a dominarlo nel Giro delle Fiandre del 2023 e osasse divertirsi sulla trincea di Arenberg proprio di recente, lasciando intendere di avere in mente anche la Parigi-Roubaix. Mathieu van der Poel, che ha vinto San Rem due anni fa, ne ha fatto una questione d'onore: doveva conservare le chiavi della Primavera, che l'Alpecin-Deceuninck detiene da tre anni con la vittoria di Jasper Philipsen nel 2024. È la prima volta nella storia del ciclismo che una squadra vince la Milano-Sanremo per tre volte di seguito, dai tempi della squadra Molteni con Michele Dancelli (1970).
Ma questo prima che Pogacar arrivasse a dominarlo nel Giro delle Fiandre del 2023 e osasse divertirsi (in allenamento, ndr) sulla trincea di Arenberg proprio di recente, lasciando intendere di avere in mente anche la Parigi-Roubaix. Mathieu van der Poel, che ha vinto la Sanremo due anni fa, ne ha fatto una questione d'onore: doveva conservare le chiavi della Primavera, che l'Alpecin-Deceuninck detiene da tre anni con la vittoria di Jasper Philipsen nel 2024. È la prima volta nella storia del ciclismo che una squadra vince la Milano-Sanremo per tre volte di seguito, dai tempi della Molteni con Michele Dancelli (1970) e Eddy Merckx (1971 e 1972).
Il Mathieu van der Poel che avevamo conosciuto fino qui, a volte blasé e persino distante rispetto a vittorie così prestigiose come il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix, non era davvero lo stesso quando è arrivato in sala stampa ieri, due ore dopo il traguardo. Era chiaramente consapevole che la sua prestazione era andata al di là di qualsiasi altro suo risultato ottenuto in precedenza. "Vincere una Monumento è sempre speciale, ma questa vittoria la metto al di sopra di tutte le altre”, ha detto, ancora sopraffatto dall'emozione. "È insolito battere un corridore come Tadej in queste condizioni: era chiaramente il più forte sulla Cipressa e sul Poggio, ma l'obiettivo era resistere. Inoltre, mi ero prefissato la cima del Poggio come se fosse l'arrivo. Dovevo resistere fino a quel momento. Tadej era già stato impressionante sulla Cipressa e sapevo anche che avrebbe cercato di staccarmi sul Poggio. Dato che non ci è riuscito, ho cercato di contrastarlo poco prima di scollinare, ma lui ha avuto ancora la forza di restarmi a ruota”. Abbiamo colto lo scambio tra i due uomini nel backstage della sala protocollo, poco prima che salissero sul podio, proprio su questo tema. Non ci sono state frecciatine, ma solo un immenso rispetto reciproco. "Pensavo di riuscire a staccarti (in cima al Poggio)”, ha detto Van der Poel a un Pogacar imbacuccato e col volto ancora segnato dallo sforzo, "ma non ha funzionato". Lo sloveno, scuotendo la testa come infastidito, ha risposto scherzosamente: “Sì, ma ci sei andato vicino”.
Il neerlandese sapeva che un altro successo in via Roma avrebbe avuto un sapore diverso da quello del 2023, perché Tadej Pogacar ha chiaramente puntato a vincere questa Milano-Sanremo, che aveva posto come suo primo grande obiettivo stagionale. Spezzare lo slancio e le motivazioni dello sloveno era già di per sé una sfida, per van der Poel.
Sulla discesa del Poggio, Mathieu ha avuto l'accortezza di preparare quel finale come nessun altro, perché uno sprint a tre dopo trecento chilometri, e tanta tensione sulla Cipressa e sul Poggio, non poteva essere affrontato come un qualsiasi altro sprint. “Ho avuto la sensazione che Tadej e Filippo (Ganna) pensassero che sarei partito il più tardi possibile. Li ho sorpresi perché mi sentivo abbastanza forte da resistere a lungo lanciandomi ai 300 metri. È stata la tattica giusta”. Nelle sue parole, un autentico orgoglio: quello di aver aperto una breccia nella morsa di Pogacar sui grandi eventi, ma anche di aver corso alla perfezione, fino al traguardo. “Ho dovuto restare concentrato perché sapevo che Tadej sarebbe stato molto forte, soprattutto quando annuncia di puntare a vincere una Monumento come questa”.
Dalla Cipressa in poi si è creato uno scenario straordinario, perché è là che Pogacar ha deciso di dare una scossa. "È stata una sorpresa trovarmi in tre a quel punto", ha ammesso il neerlandese, "ma ero già in una buona fase, avevo ritrovato buone gambe dopo il Turchino, dove i raggi del sole erano finalmente apparsi mentre ci riversavamo sulla costa". È là, senza dubbio, che il destino aveva già iniziato a girare, così che anche van der Poel avrebbe avuto diritto alla sua parte di leggenda.
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EN BREF
(HOL) 30 ans
1,84 m; 75 kg.
Équipe : Alpecin-Deceuninck.
Son palmarès sur les Monuments:
2 Milan-San Remo (2023 et 2025); 3 Tours des Flandres (2020, 2022, 2024) ; 2 Paris-Roubaix (2023, 2024).
Ses autres grandes victoires:
Championnat du monde sur route 2023; Strade Bianche 2021; E3 Saxo Classic 2024; Amstel Gold Race 2019; septuple champion du monde de cyclo-cross (2015, 2019, 2020, 2021, 2023, 2024, 2025) ; champion du monde de gravel 2024.
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7 - Avec 7 victoires, Mathieu van der Poel est le 7e coureur à avoir remporté le plus de Monuments (ex aequo avec Gino Bartali, Tom Boonen, Fabian Cancellara et Tadej Pogacar), derrière Eddy Merckx (19), Roger de Vlaeminck (11), Costante Girardengo, Fausto Coppi, Sean Kelly (9) et Rik Van Looy (8).
33% - Mathieu van der Poel a remporté un tiers des éditions de Milan-San Remo auxquelles il a participé (2 victoires en 6 participations).
37% - Mathieu van der Poel a remporté 37 % des Monuments qu'il a disputés dans sa carrière. Au XXIe siècle, il fait partie des quatre coureurs ayant remporté le plus grand nombre de Monuments avec Tadej Pogacar, Tom Boonen et Fabian Cancellara.
5/5 - Mathieu van der Poel a terminé dans le top 10 des cinq dernières éditions de Milan-San Remo : vainqueur en 2023 et 2025, 3e en 2022, 5e en 2021 et 10e en 2024.
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7 - Con 7 vittorie, Mathieu van der Poel è il 7° corridore ad aver vinto più Monumenti (ex aequo con Gino Bartali, Tom Boonen, Fabian Cancellara e Tadej Pogacar), dietro a Eddy Merckx (19), Roger de Vlaeminck (11), Costante Girardengo, Fausto Coppi, Sean Kelly (9) e Rik Van Looy (8).
33% - Mathieu van der Poel ha vinto un terzo delle edizioni della Milano-Sanremo a cui ha preso parte (2 vittorie in 6 partecipazioni).
37% - Mathieu van der Poel ha vinto il 37% dei Monumenti disputati in carriera. Nel XXI secolo, è uno dei quattro corridori ad aver vinto più Monumenti, insieme con Tadej Pogacar, Tom Boonen e Fabian Cancellara.
5/5 - Mathieu van der Poel si è classificato tra i primi 10 nelle ultime cinque edizioni della Milano-Sanremo: vincitore nel 2023 e nel 2025, terzo nel 2022, quinto nel 2021 e decimo nel 2024.
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