SANREMO PAZZESCA - VAN "RE" POEL


BETTINI - Lo sprint dei fuoriclasse Da sinistra l’olandese Mathieu Van der Poel, 30 anni, 
Filippo Ganna, 28, e lo sloveno Tadej Pogacar, 26

UNA SANREMO EPICA - VAN DER POEL VINCE SU GANNA E POGACAR 
MATHIEU FA IL BIS: «LO SHOW PIÙ BELLO» 

L’olandese resiste a Pogacar su Cipressa e Poggio e poi lo batte in volata. 
Secondo un immenso Ganna

23 Mar 2025 - La Gazzetta dello Sport
di Luca Gialanella INVIATO A SANREMO

Mathieu ha gli occhi lucidi, quelli di un bambino che sognava soltanto di diventare il campione del mondo di ciclocross e invece adesso è un implacabile cacciatore di classiche. Pippo ha gli occhi brillanti e felici, e l’urlo con cui viene accolto sul podio ne certifica la trasformazione da cronoman e pistard in campione da corse di un giorno. Tadej ha un sorriso tirato, le labbra serrate, non è lui, non è l’istrione che fa divertire i tifosi: tiene i fiori in mano ma vorrebbe essere in un altro posto, lontano da via Roma e Sanremo, sbaglia il gradino del podio, sale su quello del secondo ed è Nibali che lo corregge e lo porta sul terzo.

Kolossal 

Nella strada più famosa nel ciclismo, quella via Roma che Coppi inaugurò con il suo trionfo nel 1949, la Sanremo regala un kolossal mai visto: primo van der Poel, secondo Ganna e terzo Pogacar. Mathieu è il re dei re. In 27 km, dall’attacco della Cipressa all’ultimo metro del vialone d’arrivo, il ciclismo racconta il suo lato più bello, tanto che lo stesso van der Poel ne è stato impressionato: «Ho seguito tante edizioni della Sanremo in tv, ma qualcosa del genere non credo di averlo mai visto. Lo show più bello». Sì, perché VdP vanta 7 Monumenti e 12 Mondiali tra strada, cross e gravel; Ganna un oro olimpico in pista, il record dell’Ora, e 9 Mondiali tra strada e pista; Pogacar ha sulle spalle la maglia di campione del mondo, più 7 Monumenti, un Giro e tre Tour. E alla fine vince proprio lui la volata dell’oro, Mathieu, 30 anni, secondo trionfo dopo quello del 2023, e batte Ganna e Pogacar con quei millisecondi in cui capisce che tutti si aspettano il suo sprint breve e implacabile: «Invece sono partito lungo ai 300 metri e li ho sorpresi. Certo, avevo le gambe per arrivare sino alla fine, per vincere bisognava essere il più forte». Per il suo team, l’Alpecin-Deceuninck, ideato e costruito a sua immagine, è il terzo successo in fila dopo quello di Philipsen nel 2024: l’ultima volta con la Molteni nel 1970 (Dancelli), nel 1971 e 1972 (Merckx).

Grande Slam 

Per lui, il bel Mathieu, sono due Sanremo, tre Fiandre e due Roubaix. Sette come Pogacar, Boonen, Cancellara e Bartali. Impressionante il suo rendimento: ha disputato 19 Monumenti con 12 podi (7 primi, 2 secondi e 3 terzi). «Il grande slam con Liegi e Lombardia? Un pensierino lo faccio, ma in questo momento è impossibile contro Pogacar ed Evenepoel. Meglio focalizzarmi sulle mie corse». A cominciare dal Fiandre tra due settimane: nessuno l’ha mai conquistato quattro volte. «Sono super felice perché ho vinto un’edizione da ricordare - sottolinea ancora van der Poel -, non so quando c’è stato l’ultimo attacco sulla Cipressa che è arrivato al traguardo, non ho mai visto nulla di simile». Nel 1990 con Bugno e nel 1996 con Colombo (e prima nel 1982 con Marc Gomez, ndr).

Da paura 

La Sanremo si è svegliata dal torpore nei primi due chilometri della Cipressa, e il mondo si è capovolto. Wellens e Narvaez, gregari di Pogacar, spianano l’asfalto per 2700 metri, e poi lanciano il capitano nel punto più duro al 9%. Pogacar sulla Cipressa fa qualcosa di inimmaginabile: record di scalata, 8’57” per 5,6 km alla media di 37,1 km/ h, mai così veloce nemmeno quando nel 1999 la bandiera gialla del Pirata Pantani illuminò la salita. Vuole l’impresa impossibile. Resistono solo van der Poel e Ganna. Pogacar accelera tre volte, VdP sempre a ruota, mentre Pippo perde qualche decina di metri, ma non cede, si supera, concentratissimo e rientra. Spiega van der Poel: «Pogacar ha fatto quello che doveva, in salita è stato il più forte. Ho sofferto, certo, perché per me la Cipressa è stata dura. Se avessi ceduto un attimo, non sarei più rientrato. Ero ai miei limiti. Lui è un campione incredibile, ha fatto una Cipressa spaventosa, pazzesca, sono felice di correre contro di lui e di batterlo quando posso. Ogni vittoria in una Monumento è speciale, ma questa è speciale ancora di più per come la corsa si è sviluppata. Sono estremamente orgoglioso di me». In cima il gruppo è a 32”. Sul Poggio, Pogacar scatta sul primo tornante, così forte che deve frenare: attacca a 42 km l’ora. Per Tadej, quattro accelerazioni, VdP non si stacca, Ganna è lì a 70 metri, la gente a bordo strada non crede agli occhi. In cima i due hanno 22”, ma in 3,7 km di discesa Ganna si dimostra ancora gigante: la picchiata della vita, occasione unica. Ai -2 km, ha 7” di ritardo ed entra in modalità “bestia”: riprende van der Poel e Pogacar agli 800 metri. È tutto vero. «E pensare che mi sentivo orribile con la pioggia e il freddo della prima parte - chiude van der Poel -, una tortura per il corpo. Poi è arrivato il sole». E lo spettacolo.

***

Come nel 2023: Van der Poel vince davanti a Filippo

Primo van der Poel e secondo Ganna alla Sanremo. Di nuovo. Due anni fa, il 18 marzo, sul Poggio restano davanti quattro campioni: van der Poel, Ganna, Pogacar, Van Aert. Ma è il neerlandese che fa la differenza sul Poggio, e trionfa per distacco. Alle sue spalle, Ganna stacca lo sloveno e il belga nel finale, per conquistare il primo podio in carriera in un Monumento.

***

8 - CHI HA VINTO 2 VOLTE
Van der Poel è l’ottavo, nella storia della Sanremo, ad aver vinto due volte la Classicissima:
  1. Gaetano Belloni 1917 e 1920 
  2. Alfredo Binda 1929 e 1931 
  3. Giuseppe Olmo 1935 e 1938 
  4. Loretto Petrucci 1952 e 1953 
  5. Miguel Poblet 1957 e 1959 
  6. Sean Kelly 1986 e 1992 
  7. Laurent Fignon 1988 e 1989 
  8. Van der Poel 2023 e 2025
***

Sanremo donne Trionfa la Wiebes

Longo Borghini ripresa a 150 metri dall’arrivo

Festa olandese pure nella prima edizione della Sanremo Women, partita da Genova (156 km) e con lo stesso iconico finale degli uomini: Lorena Wiebes, 26enne campionessa d’Europa della SD Worx (nella foto) e velocista numero 1 al mondo (98 successi), ha battuto allo sprint in Via Roma la connazionale Vos (Visma) e la svizzera Ruegg (Ef) con l’altra olandese Vollering quarta. Settima Elisa Balsamo, però la protagonista per le azzurre è stata la tricolore Elisa Longo Borghini, poi 11a, ma autrice di un attacco a 2 km dall’arrivo: ripresa ai 150 metri. «Volevo vincere, ci credevo. È stato un giorno storico», ha detto la campionessa d’Italia.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dalla periferia del continente al Grand Continent

Chi sono Augusto e Giorgio Perfetti, i fratelli nella Top 10 dei più ricchi d’Italia?

I 100 cattivi del calcio