Storia di Igor Astarloa Ascaribar


Astarloa nasce a Ermua nei paesi Baschi il 29 marzo 1976 ed inizia la carriera ciclistica sotto la spinta del cugino Angel che lo stimola ad iniziare a gareggiare nelle categorie inferiori svolgendo sia attività su strada che ciclocross. Con il passare degli anni Igor si affeziona sempre più a questo sport che nonostante richieda grandi sacrifici lo ripaga con numerose vittorie.

Approda al dilettantismo nel "vivaio" della Banesto il cui capitano nella massima categoria è un certo Migule Indurain! Ottiene numerose vittorie, gareggia fianco a fianco ad Oscar Friere, ma nonostante vinca sia corse in linea che corse a tappe, non riesce a passare professionista.

Decide di cambiare società e passa nelle file della Cafè Baque; ottiene 7 vittorie in linea, 2 in corse a tappe e viene convocato in nazionale per i Mondiali ma tutto questo non basta per approdare al mondo del professionismo. I Team Spagnoli sembrano dimenticarsi di lui, vede passare professionisti amici e compagni che hanno ottenuti meno successi di lui.

La decisione di smettere di gareggiare è forte ma incontra un amico, amante del ciclismo che lo aiuta, lo stimola, gli propone di trasferirsi in un squadra italiana: Antonio Ormaichea. Antonio è amico di tutti, nel ciclismo è conosciutissimo da tanti direttori sportivi, tecnici e team manager. E' proprio lui che chiama in Italia Emanuele Bombini, suo caro amico, e gli spiega il "problema Astarloa". Bombini, in poco meno di 15 giorni, organizza il trasferimento di Igor in Italia e lo propone all'amico Bruno Leali il quale sta organizzando una piccola squadra dilettantistica. Igor arriva in Italia a metà febbraio e pochi giorni dopo corre la prima corsa, la classica Coppa San Geo, si capisce subito che ha la stoffa del campione. In un gruppo forte di 200 unità strappa un ottimo 5° posto e da quel freddo sabato sino a fine stagione rare volte esce dalle prime posizioni. Ottiene solo una vittoria ma basta ed avanza per poterlo presentare ad un amico di casa Leali, Giuseppe Martinelli allora team Manager della Mercatore Uno, squadra di Marco Pantani. Dopo tanti sacrifici insomma il sogno di Igor si avvera e passa finalmente professionista (alla faccia di tutte le squadre spagnole!) nel 2000.

Due anni di gavetta dove ottiene comunque ottimi risultati e poi il passaggio nel 2002 alla Saeco, dove finisce la prima stagione con un 4° posto finale nella classifica di Coppa del Mondo. La stagione 2003, confermato dalla Saeco, è sicuramente quella più ricca di successi, in primavera vince la classica del nord "Freccia Vallone" ed in autunno il Campionato del mondo su strada.

Nel 2004 Igor firma con la francese Cofidis, ma ad inizio stagione storie di doping coinvolgono numerosi componenti della squadra e i dirigenti della stessa decidono di autosospendersi e lasciano il campione del mondo libero di accasarsi altrove. Ad aprile Igor trova l'accordo con la Lampre di Giuseppe Saronni e quindi rientra in Italia dove trova oltre che ad una squadra che gli da piena fiducia, anche l'esperienza di un grande campione come Saronni che è indispensabile per onorare al meglio la maglia di campione del mondo.

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