2015 NBA Draft: Aaron Harrison (SG; So; Kentucky)

di Federico Roma, SpazioNBA.it

Età: 20 (28/10/1994)
STATURA E PESO: 1.98 x 96 kg
Università: Kentucky Wildcats
Classe: Sophomore
Ruolo: guardia
Giocatore NBA simile: Joe Johnson (più scarso)


Caratteristiche:
Dopo un periodo di indecisione, ha deciso di rimanere ancora un anno alla corte di coach Cal e cercare di vincere quel tanto agognato trofeo, già così vicino l’anno scorso, soltanto uno strepitoso Napier è riuscito ad opporsi ai Wildcats.

Aaron è una guardia tiratrice che ha diversi punti di forza: sicuramente la stazza è uno di questi, non dovrebbe subire eccessivamente il salto di categoria sotto questo punto di vista, la sua altezza inoltre gli permette di tirare sopra il diretto avversario in Ncaa, sa penetrare e regge bene il contatto, sia in attacco, sotto canestro che in difesa sul taglia fuori.

E’ un buon tiratore soprattutto in catch and shoot e da 3, questa sua caratteristica potrà essere fondamentale per una sua carriera in Nba, per un ruolo da role player magari, ma sa anche prendersi le sue responsabilità quando serve e non ha paura a prendersi tiri importanti basta vedere il cammino dei wildcats l’anno scorso al torneo ; è anche un buon difensore non è raro vederlo marcare la migliore guardia avversaria.

Per quanto riguarda i suoi lati negativi deve assolutamente migliorare nelle situazioni di isolamento, ma anche in pick and roll non è perfetto, un altro suo problema è la costanza al tiro, per tutto dicembre e gennaio ha faticato molto, essere un tiratore di striscia può essere rischioso in Nba, deve quindi diventare più ecclettico offensivamente.

In conclusione Aaron è buon giocatore, che può e deve ancora migliorare non solo sul campo, ma anche mentalmente, troppo spesso si perde ancora all’interno di una partita; credo che verrà scelto verso la fine del primo giro, se capita nel giusto sistema può diventare un ottimo role player, con qualche guizzo da go to guy, i tiri importanti li sa mettere.


Storia:
Aaron Harrison e suo fratello gemello Andrew nascono il 28 ottobre 1994 a Richmond, Texas. Si appassiona al basket fin da piccolo, tanto da giocare fino a sera inoltrata contro il fratello in interminabili 1 vs 1, Aaron commentando queste sfide: “I really enjoy playing with my brother, but I do expect a lot out of him; we expect a lot out of each other. Andrew is a point guard, I expect no turnovers from him and to be smart with the ball. Sometimes he tends to pass a little too much and sometimes I’ll need to attack a little more. Andrew will tell me not to get too jump shot happy, keep attacking and stay focused. But we make each other better. Some of that came from those games we’d play at home. I’d say our toughness came from there.”

Insieme ad Andrew si iscrive alla Travis High School di Fort Bent, nel suo anno da junior mantiene 18.1 ppg, 4.7 rpg, 2.7 apg and 2.6 spg, insomma un giocatore già completo, riesce persino a portare con un record di 36-4 la sua squadra alla finale del Class 5A state title contro Flower Mound Marcus.

Nonostante la sconfitta il suo nome è già sui taccuini dei più grandi college oltre a Kentucky anche Maryland e SMU si contendono i servigi della giovane guardia, forse la migliore della sua classe.

Da senior, migliora ulteriormente le sue statistiche 23.1 punti, 5.2 rimbalzi and 2.5 assist, anche quest’anno riporta la sua squadra alle finali nazionali, dove riesce finalmente a raggiungere il tanto agognato taglio della retina. Aaron è uno dei migliori prospetti della sua classe prima guardia, quinto giocatore in assoluto per ESPNU, quarto per Scout e settimo per Rivals. Il ragazzo sceglie insieme al fratello di iscriversi in uno degli atenei che negli ultimi anni ha fornito i migliori giocatori NBA, i Kentucky Wildcats di coach Cal, che di Aaron dirà: “Aaron is more of a scoring guard who can make shots and make plays at the rim. He can also play some point in a pinch. Like his brother, Andrew, he has the ability to physically dominate the opponent.”

Da freshman, mantiene 13.7 punti, 3.0 rimbalzi and 1.9 assist ad allacciata di scarpe, trascina i sui wildcats a furia di buzzer beater alle finals four, dove perdono contro Uconn, già una volta ha perso un titolo in finale per poi rivincerlo l’anno dopo che la storia si ripeta ancora.
Federico Roma, SpazioNBA.it

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