2015 NBA Draft: Brice Johnson (UNC)

di Lorenzo Olivieri, SpazioNBA.it

ETA’: 21 (27.06.1994)
STATURA E PESO: 2.06 x 85 kg
UNIVERSITÀ: University of North Carolina
CLASSE: Junior
RUOLO: Power Forward
PARAGONE NBA: Brandan Wright

CARATTERISTICHE:
"We’re talking about potential, man". E in effetti, semi-citando il famoso discorso di Allen Iverson, si può già dire molto sul figlio di Orangeburg, South Carolina. L’ala di UNC ha lasciato intravedere grandi potenzialità nei primi due anni al college, soprattutto da sophomore, anno in cui ha quasi raddoppiato il proprio minutaggio.

Giocatore strano e interessante, di cui si potrebbe dire tutto il bene e tutto il male possibile. Le sue doti atletiche rappresenterebbero un ottimo punto di partenza su cui costruire un giocatore di basket con tutti crismi, ma finora questa trasformazione da atleta d’elite a giocatore completo è avvenuta quasi esclusivamente nella testa di chi l’osservava.

Johnson è un saltatore dinamico ed esplosivo, e lo dimostra in ogni aspetto del suo gioco. E’ una minaccia costante a rimbalzo d’attacco e una sicurezza sotto i tabelloni amici quando può sfruttare la sua elevazione per catturare palloni. Non è un rimbalzista di posizione né fa tagliafuori particolarmente efficaci, ma può sorprendere tutti arrivando in corsa o andare più su degli altri saltando da fermo. Di certo la sua corporatura esile (85 kg sono un po’ pochini per 206 kg) non lo aiuta nelle lotte a rimbalzo e un po’ di massa in più potrebbe solo renderlo migliore sotto questo aspetto.

In attacco Johnson è un giocatore efficace, per quanto assolutamente non rifinito. Ha doti atletiche che gli consentono di concludere al ferro contro chiunque e un discreto istinto realizzativo (10.3 punti in 19 minuti col 56.6% dal campo). Ha buone mani, si mette bene in visione per gli scarichi dei compagni e riesce a ricevere passaggi pur difficili o sporchi, poi va su in un attimo a concludere. Inoltre corre bene il campo (anche se non lo fa sempre, a volte è pigro) e quindi segue benissimo il contropiede.
Non ha range, il suo gioco è quasi totalmente all’interno del pitturato ma ha dimostrato buona consistenza con short jumper dai 4 metri, sia dal post alto che dal mezzo angolo e questo lascia ben sperare su un futuro sviluppo di una dimensione lontano da canestro. Anche perché la velocità di piedi non gli manca, e potenzialmente sarebbe una minaccia fronte a canestro proprio grazie ad un’agilità superiore alla media dei pari ruolo. Anche qui, però, difetta di qualsiasi tipo di tecnica in quella posizione, sia per quel che riguarda il ball handling, che per una eventuale tripla minaccia.

Difensivamente l’ala dei Tar Heels è in ugual modo un giocatore ancora in divenire, legato molto al suo atletismo e poco alla tecnica difensiva. E’ uno stoppatore istintivo, con grande senso del tempo, ed è efficace soprattutto in aiuto dal lato debole, mentre in single coverage fa fatica per una questione di peso e di posizionamento spesso errato. Inoltre avrebbe le capacità per poter difendere su più ruoli grazie alla sua mobilità laterale, capacità che ha già mostrato a sprazzi cambiando difensivamente sui piccoli avversari o effettuando degli ottimi aiuto e recupero. Anche in questo aspetto, però, per essere davvero efficace deve sviluppare una tecnica difensiva e una comprensione generale dei movimenti e delle spaziature di una difesa di squadra, entrambe caratteristiche di cui difetta e che spesso si traducono in posizionamenti errati e mancate rotazioni.

Freshman in divenire, forse per il poco spazio trovato al primo anno sotto coach Roy Williams. Dato che i passi in avanti almeno dal punto di vista del rendimento sono stati evidenti entrando nell’anno da sophomore, a fronte di un sostanziale aumento del suo minutaggio, la speranza è che l’ala di UNC possa sbocciare definitivamente in un giocatore completo e assumersi il ruolo di colonna portante dei Tar Heels assieme all’altro Junior suo compagno di squadra, Marcus Paige. E questa può avvenire passando attraverso un aumento consistente della sua massa muscolare, dato che la sua struttura fisica attuale potrebbe creargli non pochi problemi a livello Nba, dove se è vero che si può giocare da lungo con qualche centimetro in meno, è ben più difficile farlo con diversi chili in meno. Già a livello collegiale Johnson risente molto dei contatti al ferro, cosa che spesso lo costringe a modificare il suo tiro quando invece col suo atletismo potrebbe semplicemente andar su, assorbire i contatti e schiacciare. Per lui è difficile anche prendere bene posizione, perché il più delle volte i suoi pari ruolo lo spingono lontano da canestro, costringendolo a ricevere in zone del campo in cui è poco pericoloso.
Inoltre è fondamentale che Johnson rifinisca il proprio gioco, tanto in attacco quanto in difesa. In fase offensiva è quasi totalmente privo di un gioco in post, tolto un semigancio morbido con la mano destra, e manca di movimenti avanzati sia fronte che spalle a canestro; quando riceve palla tende sempre a voler concludere a prescindere dalla situazione in cui si trova, il che denota una mancanza di lettura e senso del gioco.
Troppo incostante, nell’arco di una stagione e di una partita. Si accende e si spegne, a lampi di grande atletismo e intensità alterna vuoti in cui non difende, non ruota, non corre in contropiede e non taglia. Difficile spiegare questo comportamento, ma di sicuro è un altro aspetto su cui il prospetto di UNC dovrà assolutamente lavorare.

PREVISIONE DRAFT:
Fine primo giro, intorno alle ventesima scelta. E' verosimile che finisca fra la 20a e la 30a, nel migliore dei casi fra la 16a e la 20a. L’atletismo e il potenziale intrigano. Johnson però è chiamato a fare il salto di qualità: se riuscirà ad affinare il suo gioco e a divenire più continuo, la NBA non solo gli aprirà le porte, ma gli stenderà davanti un tappeto rosso.
Lorenzo Olivieri

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