2015 NBA Draft: Myles Turner (PF; Fr; Texas)

3. Myles Turner
Latest Rumors: MIAMI
Power Forward / 6-11 / Texas / Freshman 10.1 ppg, 6.5 rpg, 0.6 apg

Turner had an up-and-down freshman season, though his final statistics were solid. The real enigma with Turner is just how his legs will turn out. He's got some real issues limiting his fluidity, whether it is shin splints related to growth, tendinitis or more permanent issues. Roy Hibbert had horrendous mobility until his junior year in college, and some bigs take time to grow into their bodies. Turner is excellent in the half court with the ability to knock down mid-range jumpshots, make plays at the rim, and also be a force as a shot blocker.


Twitter:
@Original_Turner
Comparison: LaMarcus Aldridge
Global Ranking: 10th
Salary: $2,068,100*


di Alessandro Olivieri, SpazioNBA.it

ETÀ: 18 (24/03/96)
STATURA E PESO: 2.11 x 110 kg
UNIVERSITÀ: Texas Longhorns
CLASSE: Freshman
RUOLO: Ala grande/Centro
PARAGONE NBA: LaMarcus Aldridge


CARATTERISTICHE:
Non vi sono dubbi alcuni sul fatto che Myles Turner sia uno dei giocatori più intriganti e promettenti di tutto il college basketball. Infatti, lo straordinario mix di mezzi fisici e atletici e doti tecniche lo rendono un giocatore unico nel suo genere, soprattutto se si tiene in conto la sua giovanissima età.

La prima cosa che salta agli occhi appena si osserva per la prima volta il giovane texano è sicuramente la sua eccezionale struttura fisica. 211 cm di altezza, con un apertura di braccia di 224 cm, sono già dati che lo rendono di dimensioni perfette per un lungo di livello NBA, ai quali aggiunge 110 kg di muscoli, ai quali potrebbe tranquillamente aggiungerne altri senza dover perdere in atletismo e mobilità. A questi eccezionali mezzi fisici, Turner affianca un buon talento atletico, essendo molto rapido e abbastanza veloce nonostante l’altezza, doti che lo rendono un ottimo lungo da pick&roll o pick&pop.

Ma oltre a queste doti, Turner è anche dotato di una fase offensiva di primo livello tra i pari ruolo. Infatti, il lungo dei Longhorns è dotato di mani morbidissime, che lo rendono un tiratore anche dalla medio-lunga distanza molto temibile. D’altronde in questo primo anno al college sta mostrando quanto sia un tiratore consistente, e le cifre parlano chiaro: 35% da dietro l’arco dei tre punti, 44% sui jumper dalla media distanza e un inconsueto (per il ruolo) 89% ai liberi (secondo nella Big12). Inoltre, Turner riesce a convertire con circa il 70% le sue conclusioni al ferro, rendendolo anche una seria minaccia vicino a canestro. Inutile dire come la sua altezza e le sue braccia lunghe rendano il suo jump shoot praticamente immarcabile per gli avversari, soprattutto a livello collegiale. Nonostante sia ancora molto giovane il lungo texano ha già dimostrato di essere in possesso di numerosi movimenti offensivi, tanto vicino a canestro, quanto dalla media distanza, essendo perfettamente in grado di eseguire step back jumper e fadeaways in tutta naturalezza. In generale, Turner ha mostrato sin da subito di avere un grandissimo feeling per il gioco offensivo, e ciò associato alla sua giovane età fanno ben sperare affinché possa diventare un giorno un lungo realizzatore di primo livello. Inoltre, il giovane texano ha mostrato una incredibile capacità di “decision making” anche in momenti cruciali e/o sotto pressione, ed anche una sorprendente visione di gioco e capacità di trovare i compagni smarcati per un giocatore del suo ruolo.

Turner, però, ad una fase offensiva di primo livello ne affianca una difensiva non da meno. È infatti il leader della sua divisione (Big12) per stoppate date, con 2.7 stoppate per partita, ed è un incubo per gli attaccanti avversari quando lui è in area a difendere il canestro. Il lungo dei Longhorns nel corso di questa stagione ha più volte mostrato di avere un senso del tempo perfetto e di essere rapidissimo nel muovere le braccia per ostacolare i tiri degli avversari. Grazie a questo grande senso del tempo, nonostante non sia particolarmente grosso, riesce comunque a far sentire la sua presenza sotto i tabelloni, infatti è anche un buon rimbalzista (circa 7 rimbalzi a partita per lui quest’anno).

Al momento il difetto più evidente di Myles Turner è la mancanza di “fluidità”, per quanto riguarda ogni movimento. Infatti, per quanto sia dotato di un buon atletismo, ogni suo movimento sembra ancora un po’ “macchinoso”, difetto che si nota anche solo guardandolo correre. Il ragazzo, infatti, in gioventù è stato afflitto da qualche problema legato alla crescita, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo delle gambe e del bacino, perciò le gambe sembrano sempre un po’ dure, o bloccate, e la sua andatura sembra sempre un po’ zoppicante. Si spera ovviamente che questi piccoli difetti congeniti siano solo dovuti alla giovane età e che una volta completato lo sviluppo, Turner possa cominciare a muoversi normalmente. Inoltre, il giovane lungo dei Longhorns è ancora troppo leggero per poter reggere l’impatto fisico della NBA, soprattutto è ancora troppo debole nella parte inferiore del corpo, con la conseguenza che troppo spesso già in NCAA subisce la fisicità dei pari ruolo più grossi. Ed è anche per questo motivo che nelle partite contro squadre ben attrezzate nel reparto lunghi, quest’anno Turner ha sofferto tremendamente, infatti al momento viaggia ad poco meno di 7 punti e 6 rimbalzi contro squadre di prima fascia, mentre da spettacolo contro squadre meno attrezzate, soprattutto con lunghi meno fisici.


PREVISIONE DRAFT:
L’intrigante mix di doti fisiche e tecniche, oltre al fatto di avere ancora ampi margini di miglioramento, rendono Turner uno dei maggiori prospetti di questa stagione, infatti secondo molti esperti il lungo dei Longhorns sarà probabilmente scelto con una delle prime cinque chiamate al prossimo draft, o nel peggiore delle ipotesi dovrebbe comunque rientrare nelle prime 10. Infatti, a soli 18 anni ha ancora molto tempo per crescere e maturare, con prospettive di primissimo livello. La quasi totalità dei suoi problemi attuali sembra essere risolvibile con una fisiologica crescita e maturazione fisica. Soprattutto dovrà riuscire ad adeguarsi fin da subito agli standard fisici della NBA odierna. Poi il fatto di avere un tiro dalla media mortifero unito al suo fisico longilineo e alla sua grande capacità negli aiuti difensivi, sicuramente lo aiuteranno ad essere un giocatore efficacie sin dal primo giorno da professionista. Insomma, per quanto Turner non sia sicuramente il giocatore più “NBA ready” del prossimo draft, sicuramente presenta tutte le basi per poter diventare un giocatore importante nel futuro per qualsiasi franchigia, ma questo dipenderà esclusivamente dalla sua voglia e determinazione nell’applicare i miglioramenti necessari.
Alessandro Olivieri

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