2015 NBA Draft: Winston Shepard (SF; Jr; San Diego State)

di Alessandro Olivieri, SpazioNBA.it

ETÀ : 21 (22/09/1993)
STATURA E PESO: 2.03 x 95 kg
UNIVERSITÀ: San Diego State
CLASSE: Junior
RUOLO: Ala piccola
PARAGONE NBA: DeMarre Carroll


CARATTERISTICHE: Winston Shepard è un ala molto versatile, con degli intriganti margini di miglioramento, ottimi mezzi fisici ed atletici, ma soprattutto un tenace difensore. Dopo una brillante carriera da liceale, trascorsa alla prestigiosa Findlay Prep (con il “nostro” Amedeo Della Valle), approda ai San Diego Aztecs, dove però è responsabile di una deludente stagione da freshman, nonostante i venti di minuti di media per partita e un ruolo da sesto uomo nella squadra. Ci si aspettava, quindi, dall’ala degli Aztecs, un salto di qualità soprattutto dal punto di vista offensivo, con un aumento di minutaggio e di responsabilità. Ciò è avvenuto solo in parte, poiché nonostante i punti per partita si siano circa raddoppiati (passando da 5.7 a 11.6), comunque non si sono visti importanti passi in avanti da parte del prospetto natio di Houston. Così arrivati alla terza stagione sembra ormai definirsi un preciso ruolo da ricoprire nella squadra da parte dell’ala di San Diego, ovvero quello del “mastino difensivo.

Tornando alle caratteristiche di Shepard, sicuramente da rimarcare il suo atletismo che è di altissimo livello, infatti l’ala degli Aztecs è esplosivo, rapido e dotato di ottima elevazione. Inoltre, non bisogna dimenticarsi di un corpo niente male, con braccia lunghe (206 cm di wingspan) ed una buona corporatura scolpita e muscolosa. Quest’ottimo mix di caratteristiche fisiche ed atletiche aiutano Shepard ad essere un difensore sulla palla di primissimo livello. La grande rapidità di piedi di cui è dotato gli consente di poter difendere anche su giocatori più bassi e veloci, mentre un forte parte superiore del corpo gli permette di difendere anche su giocatori più alti o più grossi, in avvicinamento a canestro. All’ala degli Aztecs tocca sempre marcare il giocatore più pericoloso della squadra avversaria infatti. Inoltre, è dotato di un buon istinto per il gioco, in difesa, che gli consente di anticipare gli avversari e di recuperare qualche pallone.

Per quanto riguarda le doti offensive di Shepard, è sicuramente da segnalare il netto miglioramento nel tiro da fuori che ha mostrato nel corso della sua carriera universitaria. Sicuramente non è un tiratore nato, ma piedi a terra sta diventando un tiratore di tutto rispetto anche dalla lunga distanza (anche se tira ancora troppe poche volte in una partita per avere delle statistiche attendibili). Per il resto il suo attacco si basa su: attacco in transizione, tagli senza palla, rimbalzi offensivi. Molti sono quindi i passi in avanti che ci si aspettano in questa parte del gioco, dal ragazzo natio di Houston, soprattutto nel imparare a costruirsi un canestro da solo, oltre migliorare ulteriormente il tiro, tanto dalla media quanto dalla lunga distanza.

E' ancora grezzo, fa ancora molta fatica a controllare il corpo nel traffico e non è dotato di un ottimale controllo del pallone, tale da consentirgli di battere gli avversari dal palleggio, ma soprattutto questi difetti lo rendono incredibilmente propenso a perdere palloni. Il tiro è ancora altalenante, e come detto non è l’arma offensiva primaria, per quanto l’ala di San Diego non prenda molti tiri in una partita. Rimangono, inoltre, molti dubbi dal punto di vista caratteriale sul ragazzo, in quanto non sembra avere la stoffa del leader, così come forti sono ormai i dubbi sui reali margini di miglioramento, visti i pochi passi avanti fatti in questi ultimi anni. Infine, il ragazzo non sembra dotato di quella forza e potenza necessaria che serve per concludere vicino a canestro, soprattutto a livello NBA, per cui è sicuramente da migliorare ulteriormente la struttura fisica.


PREVISIONE DRAFT:
Da primo giro, ma probabilmente potrebbe essere chiamato al secondo. Molto probabile è, però, che il giovane scelga di rimanere ancora un anno al college, visto che al momento (sempre se non dovesse esplodere da qui a fine stagione) il suo nome non è tra i più quotati, soprattutto perché ha ancora bisogno di migliorare molti aspetti di gioco.
Alessandro Olivieri, SpazioNBA.it

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