Il terzo mistero del Panta, la Giustizia italiana a fascicoli

Inchiesta Pantani, non terzo atto ma Atto terzo.

Un nuovo fascicolo - per omicidio - aperto contro ignoti per indagare sulla morte di Marco Pantani, avvenuta nel residence riminese Le Rose il giorno di San Valentino del 2004.

In seguito all’informativa inviata dalla Commissione antimafia al Tribunale di Rimini, ci sarà un'indagine condotta dal capo della Procura di Rimini, la 65enne bolognese Elisabetta Melotti (prima magistrato donna a capo di una procura capoluogo distrettuale e che quando dirigeva la Procura di Ancona si occupò del caso Banca Marche), e dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi.

E proprio il magistrato Luca Bertuzzi, qualche settimana fa in Procura a Rimini, ha sentito - per un paio d'ore, la mamma del Pirata, Tonina Belletti, che, accompagnata dai nuovi legali che la assistono - Fiorenzo Alessi e il figlio Alberto dell'omonimo studio di Rimini - ha depositato un memoriale di 51 pagine.

Il TERZO fascicolo - dopo le due inchieste, confermate in Cassazione, che hanno escluso l’omicidio - è stato aperto in seguito alle deposizioni rese nel settembre 2019 in Commissione parlamentare Antimafia (presieduta dal senatore Nicola Morra) da Flavio Miradossa, lo spacciatore che riforniva di cocaina Pantani, e dall’ex generale della Guardia di finanza Umberto Rapetto.

Nel decreto di archiviazione dell’inchiesta-bis del 2016 il GIP - Giudice per le Indagini Preliminari - Vinicio Cantarini, aveva definito la possibilità dell’omicidio «un’ipotesi fantasiosa priva di fondamento».

Sono cambiati i PM - Paolo Gengarelli, Paolo Giovagnoli (deceduto nel 2020), ora Melotti e Bertuzzi.

Sono cambiati gli avvocati, da Antonio De Rensis agli Alessi.

Ora, al terzo fascicolo e dopo quasi 18 anni senza il Panta, deve cambiare quell'Italia ancora incapace di dare risposte a chi, come mamma Tonina e i tanti tifosi del pirata, chiede solo giustizia e verità.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©