HOOPS MEMORIES - UCLA vs Houston, chi la fa l'aspetti
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di CHRISTIAN GIORDANO ©
Rainbow Sports Books ©
La memorabile vittoria di Houston su UCLA per 71-69 all'Astrodome del 20 gennaio 1968 che spezzò la striscia vincente di 47 gare dei Bruins, ricordata da tutti quelli che ne furono testimoni. In qualche modo "dimenticata" è invece la facilità con la quale, subito dopo, i Bruins vendicarono la sconfitta, distruggendo i Cougars in modo quasi imbarazzante.
La rivincita arrivò in occasione delle semifinali NCAA, alla Los Angeles Sports Arena, sullo stesso parquet che era stato trasportato all'Astrodome di Houston e dove i Cougars avevano battuto i Bruins. Quella vittoria sui campioni in carica aveva spronato la cavalcata di Houston verso una stagione imbattuta, con un filotto di 32 vittorie consecutive iniziato dopo la sconfitta, naturalmente contro UCLA, nelle semifinali NCAA dell'anno precedente. Il centro di Houston Elvin Hayes, che si era aggiudicato per 39-15 il confronto diretto con Lew Alcindor nella vittoria dei Cougars all'Astrodome, viaggiava a quasi 38 punti di media ed era stato appena proclamato Giocatore di college dellÕanno.
Ma Alcindor stava recuperando da un infortunio a un occhio quando i Cougars batterono i Bruins, e in quell'occasione non entrò mai in partita. Con UCLA che fremeva dalla voglia di rivalsa, coach John Wooden disegnò una difesa speciale per tagliare i rifornimenti a Hayes. Si trattava in sostanza di una diamond-and-one, con Alcindor a giocare il più vicino possibile al canestro e gli altri quattro uomini disposti a zona come a formare un diamante. In particolare, l'ala Lynn Shackleford aveva lÕingrato compito di fare ombra a Hayes ovunque questi andasse. La strategia di UCLA funzionò al punto che la partita si rivelò uno dei pi grandi mismatch nella storia delle Final Four.
Il 22 marzo 1968, con Houston al numero uno del ranking nazionale e UCLA seconda classificata, tutto era pronto per la rivincita e l'occasione era delle pi ghiotte, una semifinale NCAA. Questa volta erano i Bruins ad avere l'appoggio del pubblico di casa con 15.742 tifosi a stipare la Sports Arena. UCLA era determinatissima a vendicare l'unica sconfitta della stagione e ci riuscì in modo alquanto convincente.
I Bruins controllarono la partita fin dalla palla a due, annichilendo completamente i Cougars. In difesa riuscirono a tenere la palla lontano da Hayes così efficacemente che "the Big E" realizzò appena 10 punti. Nel frattempo, Alcindor ne segnò 19, come i compagni Lucius Allen e Mike Lynn.
UCLA era avanti 53-31 all'intervallo e nel corso della gara il vantaggio si trasformò in un'incolmabile voragine di 44 punti. Wooden allora cominciò a togliere dalla partita i titolari, uno alla volta. Quando toccò ad Alcindor, ci fu un'immagine da consegnare alla storia: Lew che usciva tenendo alzato il braccio, col dito indice puntato verso l'alto. Il messaggio fu inequivocabile: UCLA era la numero uno. Del resto, il punteggio finale parlava chiaro: UCLA 101, Houston 69.
Il coach di Houston Guy Lewis riassunse tutto così: "La più grande lezione di basket mai vista in vita mia. Avrebbero potuto battere chiunque, e intendo dire chiunque".
La sera successiva UCLA, sbarazzandosi di North Carolina per 78-55, conquistò il titolo per il secondo anno in fila. Ma per la maggior parte dei tifosi e degli addetti ai lavori, lo aveva già vinto la sera prima distruggendo Houston.
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